Conto Termico 3.0 per le pompe di calore
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Chi può chiedere gli incentivi del Conto Termico 3.0 pr le pompe di calore? come sono definite?
Le pompe di calore rappresentano la voce incentivabile per eccellenza del Conto termico 3.0. Esse compaiono in buona parte degli interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Come sono definite le pompe di calore per il Conto Termico 3.0?
Il D.M. 07/08/2025 definisce con precisione le diverse configurazioni di impianto ammesse al beneficio e comprendere queste definizioni è fondamentale:
- pompa di calore “add-on”: si tratta di un generatore a pompa di calore installato in aggiunta a una caldaia a condensazione a gas preesistente. I due sistemi lavorano in sinergia, formando un impianto bivalente, cioè in grado di sfruttare alternativamente o contemporaneamente entrambe le fonti di calore;
- sistema bivalente – è un impianto in cui la pompa di calore funge da generatore principale, mentre la caldaia (a gas o a biomassa) agisce come supporto secondario. I due generatori non sono assemblati in fabbrica ma installati sul posto da tecnici abilitati;
- sistema ibrido “factory made”: è un apparecchio prefabbricato e certificato dal produttore, che integra in un’unica unità una pompa di calore (elettrica o a gas) e una caldaia a condensazione (a gas o biomassa). È dotato di un sistema di regolazione intelligente e di documentazione tecnica specifica fornita dal costruttore.
Chi può accedere agli incentivi del Conto Termico per le pompe di calore?
l D.M. 07/08/2025 distingue con chiarezza i soggetti ammessi agli incentivi, basandosi sulla natura giuridica e sulla tipologia di edificio su cui viene realizzato l’intervento.
Possono accedere agli incentivi per le pompe di calore previsti dal Conto Termico 3.0:
- le Pubbliche Amministrazioni;
- i soggetti privati in relazione ad edifici in ambito residenziale;
- i soggetti privati e le imprese in relazione ad edifici in ambito terziario.
- I soggetti privati, in relazione ad edifici in ambito residenziale, possono accedere esclusivamente agli interventi previsti dal Titolo III (energia termica da fonti rinnovabili), che incentiva la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale di piccole dimensioni destinati alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
I soggetti privati in relazione agli edifici in ambito terziario e le Pubbliche Amministrazioni, invece, possono usufruire degli incentivi previsti sia dal Titolo II (incremento dell’efficienza energetica) che dal Titolo III (energia termica da fonti rinnovabili).
Quali sono gli interventi ammessi?
Con riferimento alle pompe di calore, il Conto Termico 3.o ammette l’intera platea dei beneficiari (pubbliche amministrazioni e privati in relazione ad edifici in ambito residenziale e terziaio) agli interventi previsti dal Titolo III (energia termica da fonti rinnovabili):
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi factory made o bivalenti a pompa di calore;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti o per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa, compresi i sistemi ibridi factory made o bivalenti a pompa di calore;
- la sostituzione di scaldacqua a pompa di calore in sostituzione di modelli elettrici o a gas.
Per impianti con potenza superiore a 200 kW, è inoltre obbligatoria l’installazione di sistemi di contabilizzazione del calore.
Sono ammesse le spese per:
- lo smontaggio e la dismissione, parziale o totale, dell’impianto di climatizzazione invernale esistente;
- la fornitura e la posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche, delle opere idrauliche e murarie necessarie per la sostituzione, a regola d’arte, di impianti di climatizzazione invernale o di produzione di acqua calda sanitaria preesistenti nonché i sistemi di contabilizzazione individuale, comprensiva della dotazione del nuovo libretto d’impianto;
- prestazioni professionali connesse alla realizzazione degli interventi.
Tenere presente che il Conto termico 3.0 incentiva solo la sostituzione e non l’installazione ex novo di pompe di calore.
L'eccezione per le Aziende agricole
Un’eccezione riguarda solo le aziende agricole e forestali, che possono ottenere l’incentivo anche per la nuova installazione (oltre che la sostituzione) di impianti di riscaldamento e climatizzazione invernale alimentati a biomassa o pompa di calore.
Questi impianti possono servire:
- serre,
- fabbricati rurali,
- processi produttivi,
- reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento.
In secondo luogo, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore elettriche, limitatamente alle pubbliche amministrazioni e ai privati in relazione ad edifici in ambito terziario, “sblocca” anche altre due opportunità – previste dal Titolo II (incremento dell’efficienza energetica degli edifici) – per:
l’installazione di elementi infrastrutturali per la ricarica privata di veicoli elettrici, anche aperta al pubblico, presso l’edificio e le relative pertinenze, ovvero presso i parcheggi adiacenti;
l’installazione di impianti solari fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo e/o opere di allacciamento alla rete, presso l’edificio o nelle relative pertinenze.
Tali interventi, infatti, sono ammessi al Conto termico 3.0, a condizione che l’intervento sia realizzato congiuntamente alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore elettriche.
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